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“Stringete le schede come fossero lettere d’amore” Gli alunni dell’I.C. “G. Grassa” assistono alla visione del film “C’è ancora domani”

Quinto appuntamento per gli allievi dell’I.C. “G. Grassa” nell’ambito del progetto “Il fiume in festa: un fiume di legalità” con la proiezione al Cine......

Personale scolastico

 

“Stringete le schede come fossero lettere d’amore”

Gli alunni dell’I.C. “G. Grassa” assistono alla visione del film “C’è ancora domani”

 

Quinto appuntamento per gli allievi dell’I.C. “G. Grassa” nell’ambito del progetto “Il fiume in festa: un fiume di legalità” con la proiezione al Cine-teatro Rivoli dell’opera prima dell’attrice Paola Cortellesi.

L’uscita nelle sale cinematografiche, nel corso di questo anno scolastico, del film “C’è ancora domani”, che con delicatezza ma con altrettanto profondità affronta la condizione delle donne nel dopoguerra italiano, è stata una potente opportunità di riflessione e sensibilizzazione per i nostri allievi sul rispetto di genere nella realtà attuale, perfettamente rispondente alle finalità della progettazione d’istituto che con il segmento “Genere Umano, itinerari di uguaglianza e legalità”, presentato ai sensi della Circolare regionale “Arte Di ogni Genere”, ha mirato alla promozione della legalità, del rispetto della figura femminile e dell’educazione alle differenze.

La proiezione del film, giorno 27 maggio 2024, è stata seguita da un dibattito la cui interlocutrice d’eccezione è stata la dott.ssa Alba Di Giorgi, psicologa e psicoterapeuta, nonché presidente dell’associazione Demetra che da quindici anni si occupa di prevenzione della violenza di genere, di assistenza alle donne vittime di violenza ma anche di sensibilizzazione delle nuove generazioni. La dottoressa ha invitato gli allievi a riflettere sulla condizione di subalternità politica, economica, sociale e culturale in cui hanno vissuto intere generazioni di donne fino a pochi decenni fa, e non ancora del tutto superata, sul ruolo dell’istruzione nel cammino delle donne verso il riscatto della propria dignità, la difesa dei propri diritti e della propria libertà, infine sul diritto di voto riconosciuto alle donne in Italia solo nel 1946.

“Stringete le schede come fossero lettere d’amore” lo scriveva la giornalista Anna Garofalo, il 2 giugno 1946, per raccontare quella che divenne una giornata memorabile per la storia delle donne in Italia: per la prima volta le donne -incredibile a rifletterci che ci sia voluto tanto- potevano votare.

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